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Nonostante le fluttuazioni annuali, sul lungo periodo il numero di animali estivati è relativamente stabile. Nel complesso nel 2024 si sono registrate cifre sopra la media per quanto concerne l’estivazione e il carico degli alpi. Le difficoltà causate dal clima umido e fresco all’inizio della stagione sono state compensate in diversi luoghi dall’abbondanza di foraggio in autunno.

La regione d’estivazione svolge un ruolo importante per la sicurezza alimentare, l’ecologia e la qualità paesaggistica essenziale per il turismo. È possibile curare e preservare i paesaggi alpini caratteristici della Svizzera soltanto utilizzandoli in maniera adeguata facendovi pascolare il bestiame.

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Evoluzione delle aziende d’estivazione

La dimensione di un’azienda d’estivazione si misura in carichi normali (CN). Per CN si intende l’estivazione di un’unità di bestiame grosso (UBG) che consuma foraggio grezzo durante 100 giorni. Corrisponde quindi al quantitativo di erba necessario per foraggiare una vacca per 100 giorni. Su un alpe il rapporto tra l’erba disponibile e il fabbisogno di foraggio degli animali deve essere il più possibile equilibrato e pertanto per ogni azienda d’estivazione viene stabilito un carico usuale in CN.

Dal 2018 il numero di aziende d’estivazione è diminuito in media di 31 unità all’anno. Tuttavia, negli anni queste strutture sono diventate tendenzialmente più grandi in seguito a fusioni tra aziende. Le singole aziende difficili da gestire vengono chiuse definitivamente.

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Rapporti di gestione

I gestori delle aziende d’estivazione, come peraltro è il caso per quelle gestite tutto l’anno, possono essere persone fisiche e società semplici. Tuttavia, non vi è alcun limite di età per beneficiare dei contributi d’estivazione. In relazione all’estivazione, però, sono frequenti anche altre forme giuridiche, come ad esempio cooperative di diritto privato o enti di diritto pubblico, che a seconda della regione sono più o meno diffuse e affondano le proprie radici nella tradizione. In media le aziende gestite da Comuni sono quelle più grandi (con mediamente 112 CN), mentre gli alpi gestiti da persone fisiche sono quelli più piccoli (con mediamente 36 CN). Nel 2024 due terzi di tutti gli alpi (64 %) erano gestiti da persone fisiche.

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Sviluppo dell’effettivo di animali nella regione d’estivazione

Nel complesso, negli ultimi vent’anni l’effettivo di animali sugli alpi svizzeri è leggermente aumentato, con fluttuazioni annuali riconducibili alle condizioni meteorologiche. In molte regioni si osserva una tendenza all’aumento della disponibilità di foraggio per effetto dei cambiamenti climatici. La stagione alpestre 2024 è stata inizialmente difficile a causa del clima umido e fresco, ma le regioni solitamente secche e l’autunno hanno comunque portato a un buon carico, sebbene nel 2024 leggermente inferiore rispetto all’anno precedente.

Il grafico seguente illustra l’evoluzione dell’effettivo di animali estivati per le varie categorie di animali (in CN).

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Evoluzione dell’estivazione degli ovini

Dal 2003 vengono stanziati tre tipi di contributi d’estivazione per gli ovini (escluse le pecore lattifere) differenziati in funzione del sistema di pascolo. Con l’erogazione di contributi più elevati per i sistemi di pascolo «sorveglianza permanente» e «pascoli da rotazione», rispetto a quelli versati per il sistema «altri pascoli», si tiene conto dei costi maggiori che essi comportano. Per sorveglianza permanente si intende la conduzione del gregge effettuata da un pastore con l’ausilio di cani.

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Con l’aumento della presenza del lupo è in crescita anche la quota dei sistemi di pascolo che consentono di proteggere il gregge dai grandi predatori. In questi ultimi anni il numero di ovini nel sistema «altri pascoli» è nettamente diminuito, mentre quello degli ovini nel sistema «sorveglianza permanente» ha segnato un forte incremento. Nel 2024 si è registrato tuttavia un aumento particolarmente consistente del pascolo da rotazione.

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Grado di sfruttamento delle aziende d’estivazione

Il grado di sfruttamento delle aziende d’estivazione si calcola sulla base della quota del carico effettivo rispetto al carico usuale stabilito. Nel 2024 il grado di sfruttamento degli alpi, esclusi quelli caricati con ovini, è ammontato complessivamente al 95 % (2023: 97 %).

Il grado di sfruttamento degli alpi caricati con ovini si è invece attestato soltanto al 90 % (2023: 89 %) e denota importanti differenze regionali, per cui il carico nel Canton Ticino si è attestato all’83 % e nel Cantone di Svitto al 106 %. I cambiamenti dovuti alla presenza del lupo potrebbero avere un ruolo in tal senso: i detentori di animali tendono a distribuire i loro animali sugli alpi in regioni dove il lupo non è presente.

Panoramica sul grado di sfruttamento per Cantone (escl. alpi caricati con ovini):

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Panoramica sul grado di sfruttamento per Cantone (alpi caricati con ovini):

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Panoramica sul grado di sfruttamento per azienda (escl. alpi caricati con ovini):

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Panoramica sul grado di sfruttamento per azienda (alpi caricati con ovini):

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